Sérieux, Demi Caractère, Comique e Grotesque
Come molti già conoscono per quanto riguarda l’aspetto storico/teorico del balletto, quello di natura narrativa del XVIII e XIX è da sempre considerato come uno spettacolo composito nel quale la storia (ossia il contenuto narrativo) è illustrata e cadenzata da personaggi chiamati “attori-danzatori” che utilizzavano esprimersi per mezzo di recitazione (spesso relegata esclusivamente ad una mimica o in altri casi a vera e propria parte recitativa) e ballo.
Allo stesso tempo la musica possiede il compito di base di catalizzatore per trascinare tutto il contesto dello spettacolo in una spettacolare situazione scenografica, alla quale corrono in aiuto ovviamente anche i costumi dell’epoca, costituiti da corredi di vesti dai colori vivaci ed accentuati.
La mimica in questo periodo è da considerarsi come un’arte complessa caratterizzata da gesti susseguiti e prodotti fondamentalmente dagli arti superiori del danzatore-attore, dalle sue mani, dalla testa e dallo sguardo (utilizzati per l’espressione diretta di emozioni e pensieri); le braccia pertanto sono uno degli elementi più importante per la mimica del balletto ottocentesco, se non il più importante.
Ricordiamo un paio di particolari opere di spessore di quest’epoca storica del balletto, la “Sylphide” del 1836, che racconta la storia d’amore tra lo scozzese James e l’affascinante spiritello Silfide, ed il gran ballo “Excelsior” di Luigi Manzotti del 1881 presso la Scala, nel quale le energie di luce come conoscenza ed oscurità come ignoranza si contrappongono e si sfidano in un duello per contendersi il dominio della Terra; anche in quest’opera i messaggi mimici sono numerosi e occorrono per dare un significato all’intera rappresentazione.
Nel periodo settecentesco la danza proveniente dall’accademia francese è lo stile maggiormente sfruttato negli spettacoli, i generi di questo stile si suddividono tra “sérieux”, “demi caractère”, il “comique” ed infine il “grotesque”.
- “sérieux”: costituito prevalentemente da movimenti molto ampi che occorrono ad esaltare l’appartenenza del personaggio ad un alto rango sociale, è inoltre uno stile elegante e minimale.
- “demi caractère”: stile al quale appartengono personaggi provenienti dalla mitologia, al contrario dello stile precedente, in questo i movimenti appaiono molto più leggeri, aggraziati, caratterizzati da danzatori probabilmente più abili poiché tecnicamente appare un tipo di rappresentazione del movimento veloce, elastico e di abilità. Spesso e volentieri mescolato sul piano tecnico assieme al “sérieux” in base ai personaggi da rappresentare.
- “comique”: un genere o stile completamente differente dagli altri due, qui le figure vengono caricate ed esaltate anche per il fatto che derivano da contesti diversi, specialmente rurali.
- “grotesque”: ancora un livello al di sotto del comico vi è il grottesco, utilizzato negli spettacoli di balletto per descrivere scenari e personaggi al limite della fantasia umana, come ad esempio il cane degli inferi Cerbero ed altri ancora; uno stile che molto probabilmente affonda le sue radici storiche nella danza italiana del 600’, che si traduce sempre in italia alla fine dell’800’ per mezzo di personaggi famosi quali arlecchino, pulcinella, Pantalone, ecc.
Quest’ultimo stile di origine italiana seicentesca, alimenterà poi gran parte del balletto europeo dell’800’ sia nell’aspetto mimico che nel tecnico.
Lo stile è fonte inoltre di varie novità tecniche introdotte nelle codifiche come: i “pas de deux”, la “salita sulle punte”, il “salto tondo” ed i “giretti”.