Balli europei del XVI al XVIII secolo
La Gavotta fa il suo ingresso al teatro in un’opera di Balzarini, dal nome “Ballet comique de la royne”; è un tipo di danza popolare che appare nella seconda metà del 1500 nella città francese di Gap, prende il nome dai suoi abitanti gavot e assomiglia al Bransle, anzi ne è direttamente un suo genere connesso.
Il pezzo diviene ancor più famoso durante la sua rielaborazione e messa in scena da parte di Henri Ghys, questa volta chiamata inequivocabilmente “Gavotta di Luigi XIII” del 1868.
Nata in Spagna, importata nelle Americhe e tornata poi con varie modifiche, la Sarabanda arriva quasi un secolo dopo, verso la fine del ‘500, caratterizzata dal suo ballo frenetico e molto energico, essa si diffuse in Europa molto probabilmente da un nome persiano che indicava un genere di canto, per altri invece è un ballo di origine esclusivo della penisola iberica, proveniente dal Sarao, ovvero, una festa ideata da un danzatore di Siviglia che portava proprio il nome di Sarabanda.
Anche in Italia, per le sue rappresentazioni venivano prefissate pene esemplari, almeno fino alla fine del secolo.
La chiesa e parte dell’opinione pubblica vedevano nello stile Sarabanda l’operato del demonio, questo perché le movenze e la gestualità di tale stile riportavano a contorsioni innaturali di mani, gambe e busto, nonché ad un utilizzo smodato delle nacchere e dei ritmi.
La Passacaglia di radice ispanica, abbastanza simile alla sua parallela Ciaccona, viene utilizzata come forma topica durante il periodo del 1600.
Sempre durante il periodo Barocco del ‘600, la Ciaccona in ¾ e generata su una musica ripetitiva di 4 tempi totali, diviene invece molto apprezzata e popolare in Spagna, proveniente però dall’America Centrale, risulta essere molto festosa, sfrenata e sociale.
Altro stile di quei tempi è l’Allemanda, promossa tra il ‘600 e il ‘700 da una danza binaria destinata ad aprire le varie suite strumentali dell’epoca; probabilmente di origine tedesca, era considerata ideale per la sua semplicità per essere applicata al ballo di coppia e e cerimoniale.
La musica di questi secoli rinascimentali, fino all’età barocca, era solitamente svolta da piccoli gruppi musicali o il più delle volte da solisti.
Vari strumenti utilizzati dell’epoca sono versioni primordiali di quelli presenti oggi, mentre altri ormai sono stati dimenticati o si sono estinti.
Verso la fine del periodo Medievale le danze erano accompagnate da strumenti protagonisti ma pur sempre solisti come liuto, flauto o percussioni.
Solo dell’epoca più contemporanea abbiamo accenni di musiche prodotte esclusivamente per le opere stesse ed eseguite di comune accordo da orchestre con più strumenti musicali.